Tornare a Packaging Première è sempre un’occasione per immergersi nel mondo del packaging design e tutte le sue innovazioni.
Quest’anno per la prima volta eravamo parte attiva, presenti come espositori all’interno del Design Hub, uno spazio creativo condiviso con altre agenzie che ci ha permesso di vivere la fiera da un inedito punto d’osservazione.
In tre giorni di incontri con partner, fornitori, colleghi e visitatori incuriositi al nostro stand, abbiamo avuto modo di vivere la fiera come un’occasione autentica di confronto, connessione e aggiornamento sui cambiamenti nel settore per tutto il team.
Il tema di quest’edizione – l’intelligenza artificiale come amplificatore della creatività umana – ci ha incuriosito e intrigato, stimolando riflessioni sul futuro del design e ricordandoci di quanto il nostro lavoro sia fatto di continue innovazioni ed evoluzioni.
Lo sa bene anche il nostro Managing Director Luca Mancini, che è salito sul ring stage insieme a Matteo Zantedeschi, art director di Advision, per un acceso confronto tra due visioni volutamente opposte: da un lato la spinta verso la stampa digitale, dall’altro il valore intramontabile delle tecniche e nobilitazioni tradizionali.
Chi ha vinto? Nessuno – o forse entrambi.
Per noi di NSG, entrambe le tecniche convivono e si completano, e saperle integrare in modo strategico è il modo per dare forza, identità e valore a ogni progetto.
Gli speech di professionisti del settore sono sempre fonte di spunti per futuri progetti e collaborazioni.
Le novità che ci hanno colpito di più?
Etichette realizzate con materiali inconsueti per il settore vinicolo – come i tessuti – nati dalla contaminazione con il mondo della moda: nuove applicazioni che raccontano un’apertura a contaminazioni creative e cross-settoriali.
Non solo nuove carte e palette colore che seguono le ultime tendenze, ma un cambio di passo sul fronte della sostenibilità: meno narrazione “green” e più soluzioni tecniche ecologiche concrete e responsabili per risultati tangibili.
Il secondary packaging non è più accessorio o riservato alle limited edition, ma ha sempre più l’importanza che gli spetta: parte integrante della narrazione del prodotto tanto quanto le vestizioni, anche nelle produzioni ordinarie.
Una direzione che sosteniamo da tempo e che trova nel settore beauty un esempio consolidato.
Le tecniche di neuromarketing applicate al wine design sono la chiave per progettare packaging in grado di catturare lo sguardo al primo istante sullo scaffale.
Un’area in evoluzione, ma sempre più strategica e imprescindibile.
La diffusione di contest creativi promossi da stampatori e fornitori offre la possibilità a piccole e medie agenzie di sperimentare con creatività ed esplorare nuove tecniche, senza doversi preoccupare della logica produttiva, dando vita a progetti virtuosi, che stimolano una crescita collettiva della cultura del packaging.
Il Digital Product Passport diventerà presto obbligatorio per tutti i prodotti venduti in Europa.
Il mondo del packaging è chiamato a integrarsi con tecnologie come blockchain e intelligenza artificiale per diventare ancora più smart, trasparente e strategico.
Sostenibilità, tracciabilità, impatto ambientale, autenticità: il packaging sarà sempre più uno strumento di comunicazione diretta, pronto a guidare una nuova trasformazione digitale del prodotto.
Il packaging di wine&spirits oggi è molto più che contenitore, è esperienza, relazione, posizionamento.
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